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Oggi, per indicare l’area all’interno delle mura, è consolidato il termine “borgo”; anticamente invece “Castello”.
Il borgo (da sobborgo), era l’insediamento ubicato fuori della cinta muraria.
Via dello Steccato e Via del Cavone
Le due vie sono i resti del cammino di ronda posto sulla sommità delle mura castellane.
Le Vie di Sopra, di Mezzo e di Sotto
Erano questi i nomi delle tre vie parallele che da Piazza Colonna raggiungono il limite est del borgo medievale.
La Via di Sopra prese in seguito il nome di Via del Baluardo, perché da essa si poteva salire sulle mura e raggiungere il torrione di Urbano VIII. Era collegata attraverso un passaggio coperto, il Vicolo del Baluardo, alla Via di Mezzo, attuale Via Andrea Sacchi. La Via di Sotto costeggiava il Palazzo dei Pamphilj, ed era conosciuta anche come Via della Fontana perché raggiungeva l’acqua sorgiva della Fontana Vecchia.
Piazza Colonna e Via della Rocca
Dedicata con l’unità d’Italia al re Vittorio Emanuele, fu trasformata in Piazza Marcantonio Colonna al termine della Seconda Guerra Mondiale, le stesse vicende hanno coinvolto il vicolo che vi conduce.
Via della Rocca era il breve vicolo cieco sottostante il palazzo baronale che costeggiava un lato della Chiesa del Sacramento; su di essa si aprivano solo quattro ingressi di abitazione.
Via del Quartiere e Via della Mola
La difesa di Nettuno e del suo litorale era tradizionalmente affidata, al tempo del dominio della Chiesa, a soldati Corsi, integrati da una milizia locale. La loro caserma o quartiere comprendeva l’area che oggi è in gran parte occupata dal Palazzo Colonna; vi si giungeva da piazza Colonna attraverso il vicolo, al tempo cieco, che ha conservato il nome di Via del Quartiere. La torre quadrata che chiude il vicolo, ed alla quale corrisponde fuori delle mura il baluardo di terra, è un residuo della primitiva fortificazione nella quale tutte le torri dovevano avere questa forma; la sua bifora, forse più tarda, è una conservazione miracolosa, considerando l’estrema fragilità dell’arenaria con la quale è stata realizzata.
La ripida scalinata di Via della Mola, oggi Via del Mare, era in origine un taglio artificiale che potenziava le difese della Rocca di Nicola Orsini. Il suo lato destro era tutto occupato dalle strutture dell’unico molino del paese; l’acqua per il funzionamento era la stessa che serviva a colmare il fossato alla base delle mura.
Piazza della Rocca
Era compresa tra la facciata del palazzo baronale e l’isolato abbattuto nel 1937; con essa, dopo aver superato il ponte sul fossato e le porte, dette l’Avanzata e l’Entrone, si entrava nel borgo medievale. La parte sottostante la torre del palazzo era conosciuta in tempi più recenti come Piazza dell’Orologio.
Via di San Giovanni, Via di San Giovanni di Sotto e Vicolo delle Campane
Limitano la Collegiata ed hanno conservato il loro nome con l’eccezione di Via di San Giovanni di Sotto, dedicata nell’Ottocento ad Antonio Ongaro; con l’abbattimento della Chiesa del Carmine una parte della Via di San Giovanni si è dilatata nella piazza che porta lo stesso nome, oggi dominata dalla statua di Paolo Segneri, opera dello scultore Gianesi (1975).
Via del Forno a Soccio
La via che sbocca in Piazza Segneri prende il nome dal forno a soccida, dove era possibile alle famiglie di Nettuno cuocere il pane per uso personale; la panificazione per la vendita era invece riservata al solo forno camerale. Si faceva un’eccezione per le vedove che potevano vendere il pane, ma solo se prodotto con frumento coltivato in campi di loro proprietà.
Nella metà dell’Ottocento, cadute ormai le leggi feudali, il forno, al tempo gestito dalla nettunese Candida Castelli, fu prima trasferito nel vicolo Colonna, e poi nell’isolotto di Piazza Mazzini, dove fu condotto dalla figlia di Candida, Leopolda Garofolo.
Piazza del Gelso e Via del Limbo
L’esistenza di un grande albero di gelso in un lato della piazza sulla quale si affaccia il Palazzo dei Segneri, è documentata in un disegno acquerellato di Cingolani del 1689. L’area, proprietà privata di questa famiglia, passò dopo l’estinzione del loro ramo nettunese ai Soffredini, insieme al palazzo. Una piccola iscrizione ricorda la cessione della piazza da parte dei Soffredini all’uso pubblico.
La Via del Limbo, il buio vicolo che si arresta di fronte alla torre di nord ovest costeggiando le mura, iniziava, prima degli abbattimenti che hanno dato origine a Piazza San Giovanni, da Piazza della Rocca.
Sempre aperto. Adatto a passeggiate con persone diversamente abili e passeggini.
Ecco alcuni dei punti d'interesse collegati a questa attività.