Torre Astura

Cicerone si vantava della sua villa e del bellissimo luogo dove essa sorgeva dicendo che era visibile sia da Anzio che dal promontorio del Circeo.

Il luogo sembra combaciare con i resti di una villa romana lungo la spiaggia nel tratto di Torre Astura.

Qui sfocia il fiume Astura e sin dai tempi antichissimi, il sito è stato un approdo per le navi che veleggiavano lungo la costa.

Su alcuni resti della villa romana collocati su un isolotto a pochi metri dalla costa, si erge la torre, un castello medievale che ricorda le fortezze scozzesi che troneggiano sulle acque delle Highlands.

Per raggiungere il castello, il Ministero della Difesa, proprietario della zona, permette il transito solo d’estate attraverso la foresta che separa la costa dalla strada, mentre il resto dell’anno viene usato per esercitazioni militari.

È splendido inoltrarsi lungo il sentiero e attraversare la vegetazione dove abitano donnole, tassi, cinghiali, istrici, daini, cervi e tantissime specie di uccelli.

Il percorso è avvolto da pini marittimi, querce, sugheri e altre piante tipiche della vegetazione del Lazio costiero.

Il panorama unisce natura, storia e mare in un insieme pittoresco e romantico che fu descritto da D’Annunzio e tanti altri viaggiatori eccellenti, come il Gregorovius che disse: “Dopo Nettuno, inizia il deserto della pianura Pontina, e continua fino a Terracina”.

Fino al XX secolo, infatti, questa regione era popolata dalle foreste acquatiche e paludose ed era disabitata per un lungo tratto di costa.

L’atmosfera solitaria e antica di Torre Astura ispirò film ambientati nel passato come “Cleopatra” con Elizabeth Taylor, “L’armata Brancaleone” con Vittorio Gassman e il “Pinocchio” con Nino Manfredi.

Proprio nel Pinocchio, la balena, alla fine del film, sputerà il falegname e il burattino sulla spiaggia di Torre Astura.