Tor Caldara fu costruita per l’avvistamento dei pirati che attaccavano le coste nel passato.
Si incontrano molte torri lungo le spiagge italiane, ma quello che rende unica Tor Caldara, è l’antichissimo centro di estrazione dello zolfo che avveniva a poche decine di metri alle sue spalle.
Circondate dalla tipica vegetazione della costa laziale, emergono ancora dal terreno, sorgenti d’acqua sulfurea, formando pozze dal caratteristico pungente odore.
Fuoriescono dal terreno alla portata di circa 2 litri al secondo e sono da iscriversi a fenomeni tardo magmatici relativi all'antico Vulcano laziale.
L’area, che misura poco meno di 1 km² , è ricca di resti romani e di moderne costruzioni che servivano per la cottura della terra mista allo zolfo con lo scopo di ottenere il minerale per i suoi diversi usi.
Con lo zolfo, fin dall’epoca antica, si producevano dai fuochi d’artificio alla polvere da sparo, dai fiammiferi agli antiparassitari per le vigne, fino ai rimedi medicinali.
I romani realizzavano con lo zolfo delle armi incendiarie potentissime: usando il catrame come collante, le incendiavano e le lanciavano contro i nemici.
Dalla Torre si può ammirare la costa laziale che va da Torvaianica ad Anzio: uno splendido panorama benché privo della foresta che fino al secolo scorso si estendeva da Ostia e superava Nettuno.
In epoca antica l’intera zona era disseminata di ville romane, costruite di fronte al mare e visibili alle navi che si dirigevano verso l’attracco di Ostia, costituendo un panorama unico e in perfetta armonia con la natura.
Sotto la Torre, lungo la spiaggia, è possibile passeggiare e scoprire le rocce sedimentarie di epoca antichissima che costituiscono la scogliera e che ci accompagnano in un vero viaggio millenario nella geologia di questo territorio.
Si possono osservare resti di esseri viventi scomparsi milioni di anni fa, come i fossili Pecten, ma anche moltissimi altri minerali come gesso, quarzo e altri.
Dal 29 Giugno 2022, la proposta di legge di Daniele Ognibene, capogruppo di LeU in consiglio regionale del Lazio, che prevede l’inclusione del
Fosso della Vignarola nella Riserva Naturale di Tor Caldara, è diventata legge.