Il faro di Capo d'Anzio fu fatto costruire dal Pontefice Pio IX per migliorare i servizi di segnalazione costiera: il luogo prescelto fu lo sperone roccioso della riviera di ponente, sul quale alcuni secoli prima la famiglia dei Frangipane, Signori di quel territorio, aveva fatto costruire la torre costiera del Capo predetto, e dovrebbe risalire al periodo delle prime incursioni dei saraceni sulle coste laziali. Ma a seguito del cattivo stato di manutenzione nel 1645 fu necessario ricostruirla completamente.
La costruzione del faro di Capo d'Anzio fu un triplice omaggio alla Santità di Pio IX in occasione del suo giubileo episcopale dalle tre Romane Accademie: Pontificia di Archeologia, Insigne delle Belle Arti denominata di S. Luca, Pontificia dei Lincei.
I lavori per la costruzione del faro furono iniziati nel 1860, terminati nel 1866, ma il faro divenne effettivamente operativo solo nel 1870.
Posto a 21 m di altezza su un torrione merlato, dispone di un meccanismo di rotazione multiplo azionato da un motore elettrico che fa ruotare l'ogiva intorno alla lampada alogena da 1.000 watt che permette di proiettare due fasci perpendicolari tra loro, diretti verso il mare.
La camera ove è alloggiata l'ogiva ha due finestre aperte solo verso la porzione di costa da cui il faro deve risultare visibile.
Da allora il fascio di luce luminoso, guida notturna per i naviganti, illumina le rovine dell'antica villa di Nerone situata ai suoi piedi.
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